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RISTRUTTURAZIONE di edificio produttivo con ampliamento di superficie utile

DATI GENERALI

luogo: Scandicci, via degli Stagnacci n.16

Sup fondiaria: 1.402,29mq

tipologia edilizia: edificio produttivo

piani fuori terra: 2 (terra e primo)

Altezza : 8,00ml

Superficie utile lorda: 1062,00mq

Progetto gennaio 2013 apertura cantiere aprile 2013- ultimazione opere dicembre 2013 image:princ.jpg vista dell'edificio ad opere ultimate/prima degli interventi image:prim.jpg Il tema progettuale

Il tema progettuale è la riqualificazione di un vecchio edificio ad uso magazzino, nel quale la Soc. CSO S.r.l. aveva la necessità di installare una nuova e sofisticata linea produttiva.

La C.S.O. Costruzione Strumenti Oftlmici s.r.l. è leader mondiale nella produzione di apparecchiature nel settore oftalmologico, da oltre quarantanni; ha sede in Scandicci, via degli Stagnacci 12/e e negli anni lo stabilimento si è via via sempre più ampliato, acquisendo e ristrutturando gli edifici limitrofi, l'ultimo dei quali è quello in oggetto. Obbiettivo del Committente è quindi ampliare la struttura produttiva ed in tempi brevi, anzi brevissimi. Altro obbiettivo del Committente è di applicare, nella nuova linea produttiva per poi andare ad investire le altre linee produttive, il metodo LEAN.

L'edificio, realizzato alla fine degli anni '70, era costituito da un unico ambiente a doppio volume oltre alcuni locali ad ufficio, posti nella parte frontistante; utilizzato come magazzino, si presentava di scarsissimo valore architettonico, scarsa qualità costruttiva, pessimo stato di conservazione, altamente energivoro. La prima ipotesi è stata quella di procedere alla sua demolizione, ipotesi scartata anche per insormontabili e se vogliamo irragionevoli motivi di ordine normativo e burocratico. Si decide quindi di procedere alla sua riqualificazione. image:esis.jpg vista dell'interno - prima degli interventi

La riqualificazione dell'esistente è un tema affascinante e nello stesso tempo delicato e complicato; complicato per gli obbiettivi vincoli e condizionamenti progettuali connaturati ad uno stato di fatto nato da esigenze e criteri diversi dagli attuali, delicato perché occorre tanta sensibilità nel saper riconoscere il valore di quello che c'è, poco o tanto che sia.

Riqualificare significa riconoscere il valore dell'esistente, riqualificare è anche nel segno della sostenibilità, non disperdendo definitivamente l'”energia grigia” occorsa per la sua realizzazione e non utilizzando altra energia per la sua demolizione e smaltimento. L'attività di progettazione ha mosso quindi i primi passi dall'analisi dell'esistente, dalle sue invarianti – in questo caso lo scheletro strutturale – e dai valori morfologici e di memoria del fabbricato.

La soluzione progettuale pone quindi le sue radici nella storia del fabbricato, valorizzando la sua peculiarità, individuata in questo caso nella maglia strutturale e negli elementi di copertura, ovvero nelle “vele” in cls precompresso. image:rend.jpg modello 3D, analisi delle invarianti

La filosofia di progetto nasce inoltre dall'analisi del contesto, caratterizzato da una edificazione relativamente recente di bassa qualità e dalla assoluta assenza di aree verdi.

Altro tema di progetto, non meno delicato, è la progettazione dei luoghi di lavoro; luoghi nei quali le persone passano gran parte della giornata, a torto spesso individuati come spazi caratterizzati esclusivamente dalla loro funzione e che, invece, la progettazione ha voluto concepire innanzitutto come spazi di vita, accoglienti e con un elevato standard di comfort. image:sopogl.jpg gli spogliatoi

Il tema della progettazione dei luoghi di lavoro e produzione si è direttamente confrontato, traendone spunti interessati, con l'obbiettivo della Committenza di realizzare una LEAN Factory, applicando le strategie LEAN alla nuova linea produttiva; coniato sul modello Toyota Production System e divulgato alla fine degli anni '80 nel mondo industriale americano, la filosofia LEAN investe l'intero processo produttivo, che viene trattato in modo globale al fine di ridurre al massimo la complessità della produzione puntando sulla sua flessibilità, coinvolgendo fin dall'inizio tutte le funzioni aziendali e offrendo strumenti operativi per raggiungere prestazioni eccellenti. E' nato quindi un intenso dialogo di confronto e costruzione delle strategie di progetto e di cantiere con l'A.D. della C.S.O., Dott.ssa Veronica Mura, tanto che qualcuno lo ha definito “un cantiere al femminile”. Sia la progettazione che l'organizzazione di cantiere si è svolta seguendo le specifiche richieste della Committenza, che coniugavano obbiettivi di qualità ad obbiettivi di rapidità di esecuzione delle opere.


Dati generali

Il compendio immobiliare è situato a Scandicci, all'interno di un'area industriale sorta tra gli anni 70 e gli anni 90, e costituito da un fabbricato, terratetto, sviluppantesi prevalentemente ad un solo piano, di notevole altezza interna (doppio-volume).


Le scelte progettuali

A fronte dell'esigenza della Committenza di un consistente ampliamento della superficie produttiva, gli interventi hanno previsto la realizzazione di un nuovo solaio, all'interno dell'involucro esistente, con la creazione di locali laboratorio sia al piano terra che al nuovo piano primo collegati da scala interna e ascensore-montacarichi, spazi di servizio oltre la completa riqualificazione dell'involucro edilizio. La distribuzione interna dei vari ambienti è progettata in considerazione delle strategie LEAN e condizionata, al piano primo, dall'area interessata da induzione magnetica superiore a 3microtesla. image:int.jpg vista dei laboratori

Le particolari esigenze produttive, in particolare per quanto concerne l'illuminazione, ha richiesto la creazione di ampie finestrature; la progettazione ha risposto a tale esigenza coniugandola con la volontà di riqualificare anche esteticamente il fabbricato esaltandone le peculiarità, anche se modeste. image:finestre.jpg facciata laterale - a lavori ultimati

Al fine di introdurre del verde all'interno dell'area, rinaturalizzandola nei limiti del possibile, non potendo realizzare nel resede esterno una vera e propria area a giardino si è optato per la creazione di tre pareti a verde verticale, realizzato con la messa a dimora di verde rampicante su supporto realizzato in cavi d'acciaio 316 tesati tra un elemento mensola ancorato in facciata e l'aiuola realizzata allo scopo; come essenza si è scelto la vite americana (Parthenocissus quinquefolia) in considerazione dell'esposizione del fabbricato (nord-nord ovest) e della sua facilità di proliferazione in verticale. Tra le varie soluzioni possibili di inverdimento delle facciate si è scelto appunto il rivestimento vegetale con essenze rampicanti, in quanto rappresenta il sistema più maturo, avendo attraversato buona parte della storia delle costruzioni, ed il più snello dal punto di vista delle manutenzioni. image:verde.jpg dettaglio verde rampicante


Le scelte esecutive

Per la realizzazione del nuovo solaio si è reso necessaria la costruzione, all'interno del fabbricato esistente, di una nuova struttura, indipendente; si è optato per una struttura in carpenteria metallica e solaio in lamiera grecata collaborante, sia per la sua velocità di realizzazione che per la sua economicità, evitando la posa di sottostrutture di fondazione (pali/micropali). image:solaio.jpg image:solaio1.jpg immagini di cantiere

Le strutture di fondazione sono realizzate a platea, con realizzazione di drenaggio sottostante al fine di intercettare eventuali acque di falda; al di sopra della platea è stato realizzato un gattaioato areato, utilizzando cupolini in plastica.

image:platea.jpg fasi di realizzazione: platea

Per la riqualificazione dell'involucro la scelta progettuale ha trovato come materiale di elezione il pannello metallico precoibentato, scelto per le sue qualità estetiche ma anche di velocità di posa e facilità di gestione negli eventuali successivi interventi di manutenzione.


La copertura è stata quindi riqualificata ed isolata mediante l'eliminazione degli shed in ferro e vetro retinato e la posa di una nuova copertura leggera, appoggiata all'esistente, realizzata con pannelli precoibentati di spessore conforme ai parametri della vigente normativa in materia di risparmio energetico. La copertura è dotata di sistemi di sicurezza anticaduta costituiti da linea vita e punti di ancoraggio fissi che garantiscono l'esecuzione di lavori in copertura in trattenuta. image:copesist.jpg image:coperfin.jpg La copertura: prima e dopo l'intervento

Per la riqualificazione delle facciate si è proceduto con il rinforzo strutturale dell'intero perimetro mediante la creazione di collegamenti orizzontali con funzione di cordolo. Si è poi proceduto alla riqualificazione energetica ed estetica delle pareti di tamponamento mediante posa di cappotto esterno realizzato con un primo strato di coibentazione in lastre di polistirene battentato con grafite ed un secondo strato costituito da un pannello metallico precoibentato a fissaggio nascosto. L'uso del colore, rosso siena, è memoria dell'esistente. image:facciata.jpg image:facc.jpg dettaglio facciata a lavori ultimati - immagine di cantiere

Gli infissi, a taglio termico e vetri basso-emissivi con conducibilità termica rispondente alle vigenti normative, sono modulati sulla partizione delle vecchie e conservate strutture dell'edificio, con apertura a vasistas controllata elettronicamente. image:primo.jpg laboratori al piano primo

La scala di collegamento al piano primo è realizzata a rampa sorretta da doppia struttura portante a fascia laterale ai gradini in esecuzione a giorno (senza sottogrado) realizzata in ferro verniciato con profili ad alto spessore sagomati al laser con fori ciechi senza viti a vista. image:scala.jpg


Tempi di realizzazione e gestione della sicurezza

Per precise esigenze della Committenza si è reso necessario contingentare al massimo i tempi di esecuzione di tutti gli interventi, che sono stati realizzati dal 3 aprile 2013 a gennaio 2014, con inaugurazione dell'immobile, completo di attrezzature e postazioni di lavoro, il 10 gennaio 2014, nove mesi in tutto. Ciò è potuto avvenire grazie ad accurate scelte progettuali di dettaglio ed al costante controllo delle fasi di lavoro, contraendo anzi annullando tempo morti, ottimizzando i flussi di lavoro e, nello stesso tempo, evitando tutte le interferenze che potessero creare rischi anche minimi per i lavoratori; durante l'esecuzione di determinate lavorazioni è stato consentito l'accesso in cantiere alla sola Ditta interessata, al fine di eliminare ogni interferenza. La contingentazione dei tempi di esecuzione si è incentrata sulla capillare programmazione delle singole lavorazioni e sulla totale flessibilità e disponibilità delle Ditte esecutrici.

Altro elemento fondamentale infatti è stata la professionalità e correttezza di tutte le Ditte coinvolte – complessivamente 21 Imprese - che, unite ad un grande spirito collaborativo, hanno consentito di lavorare in team permettendo a ciascuno di dare il meglio delle proprie capacità e competenze, raggiungendo così un risultato di elevato livello image:conferenza.jpg